
I lavori verranno aperti dai saluti di Emanuele Ceccherini (sindaco di Ortignano Raggiolo), poi la mattinata sarà scandita dalle relazioni “Gli itinerari della transumanza tra Casentino e Maremma” del professor Gianluca Bambi dell’Università di Firenze e dello storico Moreno Massaini, “Transumanza e archeologia: un approccio interdisciplinare” della professoressa Giovanna Pizziolo dell’Università di Siena, “Il valore della transumanza e la sua funzione economica” del professor Giovanni Belelli dell’Università di Firenze e “Interazione tra transumanza e politiche locali” di Roberta Casini (responsabile del settore agricoltura dell’Anci Toscana). Alle 11.00 è prevista la tavola rotonda moderata da Valter Nunziatini (esperto di animazione rurale) e da Andrea Rossi (coordinatore dell’EcoMuseo del Casentino) per dar vita alla Carta di Intenti tra le comunità locali per favorire la valorizzazione degli itinerari della transumanza e le opportunità dei territori. A questo momento parteciperanno Bruno Ceccherini (vicesindaco di Grosseto), Vincenzo Ceccarelli (consigliere regionale), Eleonora Ducci (presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino), Andrea Gennai (direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi), Simone Rusci (presidente del Parco Regionale della Maremma), Sandro Sassoli (presidente del GAL Appennino Aretino), Andrea Brogioni (direttore del GAL FAR Maremma) e Nicola Di Niro (esperto di sviluppo rurale Asvir-Moligal). La mattinata terminerà con le conclusioni di Daniele Visconti (dirigente della Regione Toscana).
Dopo la pausa pranzo, alle 15.00, sarà prevista la cerimonia per la firma del patto di amicizia tra Alberese e Raggiolo, patrocinata dai Comuni di Grosseto e di Ortignano Raggiolo. Alle 17.00, infine, nella sala del Sepolcreto si terrà il convegno dal titolo “Pastori di ieri, di oggi e di domani. Transumanze generazionali” dove i pastori transumanti di ieri incontreranno e si confronteranno con i giovani della scuola per pastori di oggi. «La giornata - aggiunge Franceschini, - è volta a rigenerare un modello agro-bio-culturale per mantenere i valori identitari di un territorio. La rinascita delle aree marginali può avvenire rinforzando e rivitalizzando gli elementi più caratteristici attraverso un patto tra istituzioni, associazioni, comunità custodi e imprenditoria responsabile: la Carta di Intenti vuole indicare un percorso per proiettare le pratiche della transumanza verso il futuro, generando nuove opportunità di sviluppo locale sostenibile e inclusivo».