Un laboratorio di teatro per mettere in scena uno spettacolo itinerante di comunità. Il progetto, dal titolo “Homo Faber”, è promosso dalla Brigata di Raggiolo con il contributo della Fondazione CR Firenze e ambisce a stimolare una mobilitazione collettiva capace di coinvolgere diversi soggetti tra attori, aspiranti attori, musicisti e artigiani uniti dal comune intento di valorizzare gli antichi mestieri e i borghi della Valteggina. La recitazione diventerà lo strumento per consolidare i legami nella comunità, per stimolare un turismo consapevole e per condividere memorie e tradizioni, con un percorso in più fasi coordinato dalla direzione artistica di Aldo Milea e Ilaria Passeri (sceneggiatori, registi e attori che hanno messo in scena la rappresentazione teatrale “Mio nonno era un ciliegio” a Raggiolo nell’aprile del 2023).
“Homo Faber” prenderà il via sabato 20 aprile all’EcoMuseo della Castagna e della Transumanza di Raggiolo che ospiterà il primo laboratorio aperto a tutti gli appassionati di teatro o di storia locale che avranno l’occasione di diventare protagonisti di un’inedita produzione teatrale che verrà messa in scena, nel corso dell’estate, nei borghi della vallata. I laboratori, a partecipazione gratuita, saranno finalizzati alla scrittura collettiva di una drammaturgia originale ispirata alla storia locale e alle antiche attività economiche. Successivamente verranno individuati i percorsi che si snoderanno tra vicoli dei paesi e sentieri nei boschi circostanti, andando a costituire l’ambientazione e la scenografia degli spettacoli itineranti a cui parteciperà anche la Filarmonica di Soci. Lungo gli stessi percorsi, infine, sarà possibile incontrare anche laboratori artigianali che permetteranno di cimentarsi con attività manuali di vario tipo. «“Homo Faber” è un progetto ambizioso - spiega Franco Franceschini, presidente della Brigata di Raggiolo, - nato dalla volontà di coinvolgere e valorizzare la comunità locale in un percorso tra teatro, trekking e artigianato. La volontà è di mettere in moto una mobilitazione volta a promuovere il confronto tra le persone nell’ambito dello studio storico, del cimento creativo e dell’espressione dei propri talenti, per tenere in vita le memorie del posto e trasmetterle alle nuove generazioni, per valorizzare i borghi e per contribuire alla salvaguardia del territorio attraverso il ripristino di sentieri e percorsi montani. Le professionalità di un grande artista e attore quale Milea permetteranno di gettare le basi per costruire un sentiero d’arte, animato da una comunità narrante che sappia raccontare chi eravamo, chi siamo e chi vorremmo essere nel futuro, con uno spettacolo snodato tra case, chiese e selve che sono state testimoni silenti di tante generazioni del Casentino».